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"Dirò al mio popolo come con il tuo ultimo respiro hai proclamato la tua devozione a me."
―Almalexia[src]

La Benedetta Signora Almalexia, colloquialmente chiamata Ayem, Madre di Morrowind, Signora della Pietà, Madre Guaritrice e nota con appellativi quali la Custode e l'Amante, era una dea del Tribunale di razza Chimer. Fu la moglie di Lord Indoril Nerevar, e dopo la morte del marito assunse il potere sul popolo Chimer, ora noti come Dunmer, insieme a Vivec e Sotha Sil. È l'antagonista occulto di The Elder Scrolls III: Tribunal.

Nel gioco[]

  • Almalexia (Tribunal)
  • Almalexia (Online)
  • Almalexia (Legends)

Contesto[]

Era una dei tre "déi viventi" adorati dai Dunmer del Tempio del Tribunale. Fu membro del Tribunale insieme a Vivec il Poeta e Sotha Sil. Conosciuta come l'anticipazione di Boethiah, sposò l'eroe Indoril Nerevar, e fu uno dei più apprezzati collaboratori del Primo Consiglio durante l'omonima guerra. Gli altri suoi nomi, Madre Guaritrice e Signora della Pietà, derivano dalla sua fama di persona compassionevole ed empatica, protettrice dei poveri e dei deboli. Questa sua natura non le impedì, però, di essere una leader spietata e una scaltra combattente. Divenne un iconico simbolo dell'indipendenza Dunmer per coloro che avversavano l'Impero Septim, e le Mani di Almalexia, le sue guardie personali, furono tra i più temibili difensori delle dottrine del Tempio. Visse nella capitale principale di Morrowind, Mournhold, e i quartieri esterni della città vennero rinominati Almalexia, in onore della sua posizione di divinità del Tribunale. I suoi più ferventi sostenitori erano gli appartenenti alla Grande Casata Indoril, che fino alla Terza Era furono la classe dominante di Mournhold.

Era considerata la figura materna del Tempio del Tribunale, poiché accudiva, curava e nutriva i Dunmer che la veneravano. Era però una madre severa: non esitava a inviare i suoi soldati personali per "ricondurre sulla retta via" i fedeli che si allontanavano dalla dottrina del Tempio, compito che assolvevano con ferocia. Oltre alle Mani di Almalexia, ella controllava gli Ordinatori della Casata Indoril, riuscendo a far loro credere che la debolezza del Tribunale nel corso della Terza Era fosse dovuta a una mancanza di fede e fervore religioso da parte del popolo.

Dopo la morte del marito Indoril Nerevar, Almalexia si unì ai compagni di lui, Vivec il Poeta e Sotha Sil. Insieme utilizzarono, contro la volontà di Nerevar, gli Strumenti di Kagrenac sul Cuore di Lorkhan. Ciò diede loro poteri divini e il controllo assoluto sui popoli di Morrowind. I Dunmer si rivolgevano a loro come ALMSIVI, per le azioni eroiche e benevole di cui si resero protagonisti nella Provincia.

Almalexia combatté insieme a Sotha Sil il Principe Daedrico Mehrunes Dagon e le sue Forze Daedriche di Distruzione durante il Sacco di Mournhold. Purtroppo giunsero troppo tardi, quando ormai la città era sta a rasa al suolo e tutti i suoi cittadini, insieme al Duca, erano stati massacrati. I due Tribuni riuscirono comunque a sconfiggere il Daedra e a ricacciarlo nell'Oblivion insieme al suo esercito. Durante la Crisi di Vvardenfell, Almalexia rimase dietro le quinte, coadiuvando Vivec e Sotha Sil nella scelta delle azioni da intraprendere contro Dagoth Ur e il Culto della Sesta Casata. Non venne tuttavia informata della decisione di Vivec di coinvolgere nella lotta il Nerevarine, poiché, fedele alla dottrina del Tempio, non credeva fosse la reincarnazione di Nerevar.

Dopo la morte dell'antico nemico Dagoth Ur nel corso della Crisi di Vvardenfell, Almalexia iniziò a perdere la propria sanità mentale, rivoltandosi contro il divino compagno Sotha Sil e uccidendolo nella sua Clockwork City. Scatenò, quindi, i suoi automi, creando una situazione di terrore della quale Sotha Sil prese la colpa. Quando il Nerevarine giunse in città, Almalexia tentò di ingannarlo, intrappolarlo e ucciderlo per ottenere il potere e il prestigio perduti. Ma l'eroe la affrontò brandendo la spada del suo antico marito, Trueflame; questo le tolse i poteri divini, e sul terreno di Clockwork City il Nerevarine riuscì ad ucciderla.

Biografia[]

Prima Era[]

Primi anni e Guerra del Primo Consiglio[]

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"Dobbiamo preservare attentamente questi strumenti per il benessere dei Chimer. E, chi lo sa, forse i Dwemer non se ne sono andati per sempre, ma solo trasportati in un lontano regno dal quale un giorno potrebbero tornare per mettere nuovamente a repentaglio la nostra sicurezza. Inoltre, dobbiamo conservare questi strumenti per studiare loro e i loro principi, in modo da poter vivere in sicurezza anche nelle prossime generazioni."
―Almalexia a Nerevar, Sotha Sil e Vivec

Secondo la mitologia del Tempio del Tribunale, Almalexia nacque da uno dei novantanove amanti di Boethiah sul Monte Assarnibibi, sorvegliato da Molag Bal. Agli inizi della Prima Era, prima dell'inizio delle incursioni dei Nord a Morrowind, ella sposò Indoril Nerevar, e insieme fondarono la Grande Casata Indoril. Era una dei suoi più fidati consiglieri, insieme a Sotha Sil, il capo dei consiglieri, e Vivec il Poeta, il consigliere più giovane. In quest'epoca, i Chimer e i loro distanti parenti Dwemer si combattevano in una lungo e logorante conflitto che proseguiva a intermittenza da anni. Quando i Nord invasero Morrowind, contro il parere di Almalexia Nerevar si alleò con Dumac, il Re dei Dwemer. Nerevar, Almalexia e Dumac guidarono i mer di Morrowind alla vittoria, costringendo i Nord a tornare a Skyrim.

Al termine della guerra, Nerevar e Dumac misero fine alle ostilità, firmando trattati e patti stilati, tra gli altri, da Almalexia, Vivec e Sotha Sil. Tuttavia, le contrastanti visioni del mondo dei due popoli (i Dwemer non credevano negli dei, mentre i Chimer veneravano i Daedra), spinsero gli altri consiglieri di Nerevar a criticare l'alleanza e a mettere in dubbio i trattati di pace. Si giunse al punto di rottura quando Dagoth Ur, uno dei nuovi consiglieri e leader della Casata Dagoth, portò a Nerevar e Almalexia la notizia che l'Architetto Tonale Dwemer Kagrenac aveva trovato il Cuore di Lorkhan e aveva capito come imbrigliarne il potere per creare un proprio dio personale. Preoccupati, Nerevar e Almalexia ne chiesero conto a Dumac, ma vennero trattati con sospetto e ostilità. Si recarono, dunque, al santuario di Holamayan, ove invocarono Azura, la quale confermò i loro timori.

Almalexia, Vivec e Sotha Sil rimproverarono a Nerevar la decisione di mettere fine alla guerra alleandosi con i Dwemer e l'aver creduto che si potesse corrompere i nani o ragionare con loro. Nerevar restò tuttavia fermo nella sua decisione di non riprendere a combattere. Vivec e Sotha Sil chiesero ad Almalexia di convincere il marito della ragionevolezza delle loro idee. Quando furono soli, Almalexia ricordò a Nerevar il suo giuramento di proteggere la fede e garantire la sicurezza del popolo Chimer contro la spietata e pericolosa ambizione dei Dwemer. Nerevar capì di aver sbagliato, e dopo un ultimo tentativo di mediazione con Dumac dichiarò nuovamente guerra ai Dwemer. Iniziò così la Guerra del Primo Consiglio.

Almalexia simbolo

Immagine della dea.

Almalexia viaggiò insieme a Nerevar mentre questi guidava le armate Chimer contro i Dwemer e i loro alleati. Al fianco dei Dwemer combattevano, infatti, predoni Nord e Grandi Casate Chimer secolarizzate e corrotte dalle ricchezze dei nani. Nerevar, insieme alla moglie e ai suoi consiglieri, elaborò un astuto piano che trascinò i Dwemer fuori dalla loro inespugnabile fortezza sulla Montagna Rossa, il gigantesco vulcano di Vvardenfell. Insieme al fidato Dagoth Ur e a un manipolo di coraggiosi guerrieri, Nerevar irruppe nella fortezza, mentre i Dwemer affrontavano i Chimer nella piana di fronte alla montagna. All'interno affrontarono il Re dei nani e lo uccisero. Proseguirono verso la camera che conteneva il Cuore, ma arrivarono tardi: Kagrenac aveva collegato i suoi strumenti al Cuore di Lorkhan, e in un istante tutti i Dwemer, all'interno e all'esterno della fortezza, scomparvero nel nulla.

Sebbene il ruolo di Almalexia durante la Battaglia della Montagna Rossa sia sconosciuto, quello che fece nei tempi che seguirono è ben documentato. Sconfitti i Dwemer, Nerevar lasciò Dagoth Ur a proteggere il Cuore di Lorkhan mentre egli si riuniva con Almalexia e gli altri due consiglieri per decidere cosa farne. Almalexia, Vivec e Sotha Sil consigliarono a Nerevar di conservare il Cuore e gli Strumenti di Kagrenac per studiarli e utilizzarli a beneficio dei Chimer. Ritenendo che i Dwemer sarebbero tornati, speravano, studiandolo, di ottenere informazioni sui suoi poteri e capacità. Nerevar era contrario, ma accettò alla condizione che il Cuore non venisse usato per lo stesso scopo che perseguivano i Dwemer. In accordo con Nerevar, i consiglieri giurarono ad Azura che non avrebbero mai utilizzato in modo sacrilego il Cuore di Lorkhan.

Decisi a recuperare immediatamente il Cuore e gli Strumenti di Kagrenac, i quattro tornarono alla Montagna Rossa, ove vennero affrontati da Dagoth Ur e un piccolo gruppo di suoi seguaci, corrotti dal malvagio potere del Cuore di Lorkhan. Dagoth Ur rifiutò di consegnare il Cuore, e Nerevar e il Tribunale, come ora li chiamavano i Chimer, lo aggredirono. Durante la battaglia, Nerevar cadde ucciso, ma il Tribunale riuscì a impossessarsi degli Strumenti. Dagoth Ur e i suoi accoliti fuggirono nelle profondità della fortezza nanica, e vennero dati per morti. Gli Strumenti vennero affidati a Sotha Sil, per studio e protezione.

Tra il 1E 668 e il 1E 700, dopo la Guerra del Primo Consiglio e la morte di Lord Nerevar, Sotha Sil trovò il modo di utilizzare il Cuore di Lorkhan per tramutare sé stesso e gli altri membri del Tribunale in déi. Almalexia, accompagnata da Vivec e Sotha Sil, si recò alla Montagna Rossa, nella Camera del Cuore, per compiere il rituale. Poco dopo la fine del rito si presentò loro la Principessa Daedrica Azura, che li accusò di aver infranto la promessa fatta a Nerevar. Sotha Sil le rispose affermando che i Chimer non avrebbero più venerato i Daedra, ora che avevano déi migliori da adorare. Furiosa, Azura scagliò una terribile maledizione sull'intera razza Chimer: la pelle diventò grigia, gli occhi divennero rossi. Da quel momento iniziarono a essere chiamati Dunmer.

Sacco di Mournhold[]

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"Una marea di fiamme sempre in eruzione era tutto ciò che restava del cortile centrale di Castel Mournhold, che saliva verso il cielo nelle nuvole ribollenti."
―Carlovac Townway[src]

A seguito della Guerra del Primo Consiglio, Almalexia, Vivec e Sotha Sil lasciarono la Montagna Rossa per creare un nuovo mondo modellato secondo le proprie idee. Si assicurarono il potere sui Dunmer esponendo loro le proprie qualità di generosità e la gloria che hanno ottenuto durante la guerra contro i Dwemer di Re Dumac e dell'Alto Sacerdote Kagrenac. Dopo aver notato che i corpi dei tre non erano stati toccati dalla maledizione di Azura, ma che anzi avevano ottenuto doni grandiosi che li elevavano dai normali mer, i Dunmer iniziarono a venerarli come il Tribunale degli Déi. Negli anni successivi alla Guerra, il Tribunale iniziò a creare i costumi e le istituzioni della nuova società, inclusa l'organizzazione religiosa che avrebbe guidato i Dunmer nell'adorazione del Tribunale: il Tempio del Tribunale. Per alcuni secoli, sotto la guida di Almalexia e del Tribunale, Morrowind conobbe la pace che ormai mancava da più di un millennio. Il loro governo portò pace, eguaglianza e prosperità in quella che prima era una terra sterile.

Negli ultimi anni della Prima Era, Lord Sotha Sil visitò il reame Daedrico di Coldharbour, a seguito della distruzione da parte del Principe Daedrico Molag Bal della città Bosmer di Gilverdale, a Valenwood. A Coldharbour, Sotha Sil propose un incontro con i maggiori Principi Daedrici dell'Oblivion, e questi accettarono. Si parlò della distruzione di Gilverdale, e dopo molte discussioni si giunse ad un accordo con otto dei Principi maggiori, Azura, Boethiah, Hermaeus Mora, Hircine, Malacath, Mehrunes Dagon, Molag Bal e Sheogorath. L'accordo consisteva in pochi punti, il principale dei quali prevedeva che durante la guerra fra Morrowind, guidata dal Tempio, e l'Impero Reman di Cyrodiil, i Daedra non avrebbero accettato di essere evocati se non da potenti streghe o maghi.

Un'ex spia di Vivec, decisa a vendicarsi di un'ingiustizia subita dal dio-Poeta, riuscì a sfruttare l'accordo per raggiungere il proprio scopo, manipolando e alimentando la rabbia di una strega membro della potente congrega di High Rock conosciuta come Congrega di Skeffington. Avvalendosi del desiderio di vendetta della strega nei confronti del Duca di Mournhold, la spia soddisfò il suo desiderio di vedere nuovamente Morrowind soffrire. La strega convocò il Principe Daedrico della Distruzione, Mehrunes Dagon, che discese su Morrowind infuriato, distruggendo Ald Sotha, città natale di Sotha Sil e sede della Grande Casata Sotha.

Almalexia-statua

Statua di Almalexia che affronta il Daedra

Sostenuto da un'armata di Daedra nota come Forze Daedriche di Distruzione, Mehrunes Dagon invase la regione continentale di Morrowind. Assaltò la capitale della Provincia, Mournhold, dando vita a uno dei più sanguinosi massacri e terribili distruzioni che la storia ricordi. Almalexia, insieme a Sotha Sil di ritorno da Coldharbour, si recò a Mournhold, e furono costretti a confrontarsi con l'immagine di devastazione e morte che in quel momento era la città. Affrontarono Dagon, e combinando i loro poteri divini riuscirono a sconfiggerlo e a bandirlo nell'Oblivion. Mournhold era tuttavia completamente distrutta, e la maggior parte dei suoi abitanti giaceva morta insieme al Duca. Sotto la direzione di Almalexia venne edificata una nuova città sulle rovine della precedente, e in onore del suo ruolo determinante nella liberazione e ricostruzione della capitale, la periferia della città venne chiamata come la dea. Per commemorare la vittoria, al centro della metropoli è stata eretta una statua che raffigura Almalexia che combatte e sconfigge Dagon.

Seconda Era[]

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"Alcuni dei miei figli mi hanno tradito! Io non sono una dea vendicativa, ma questa volta ci sarà una resa dei conti."
―Almalexia[src]

Dopo la liberazione di Mournhold dalla stretta delle Forze Daedriche di Distruzione guidate da Mehrunes Dagon, il Tempio del Tribunale continuò ad espandere il proprio potere, ma i suoi piani vennero interrotti dalla minaccia di un nuovo impero Cyrodiilico, l'Impero Reman, fondato dal signore della guerra Coloviano Reman I. Nel 1E 2840, le truppe imperiali invasero Morrowind, iniziando la Guerra dei Quattro Punti. Prima dell'inizio delle ostilità era nata una relazione tra Almalexia e Vivec, che divenne il suo amante. Vivec assunse il comando delle armate Dunmer, e sotto la guida di Almalexia, sviluppò nuove tattiche e strategie basate sui metodi vincenti che avevano usato per sconfiggere i Dwemer nella Guerra del Primo Consiglio.

Almalexia-chimer

Nelle prime fasi della guerra, le nuove strategie, combinate con le scaltre menti del Tribunale, decimarono le armate di Reman. Tuttavia, le brillanti tattiche del Principe Juilek e del suo Generale Tsaesci Savirien-Chorak costrinsero Morrowind e il Tribunale alla resa. Il ruolo di Almalexia durante la guerra fu per la maggior parte dietro le quinte, e la sua intermediazione permise di giungere a un accordo con gli imperiali che garantiva ai Dunmer il mantenimento del propri usi e della propria cultura. Questo non fece che aumentare il suo prestigio sugli elfi scuri, guadagnandole il rispetto di tutto il popolo. Morrowind era ora parte dell'Impero Reman.

L'assassinio degli ultimi membri della Dinastia Reman e le politiche dei consiglieri Tsaesci che assunsero il potere dopo la loro morte, Versidue-Shaie e Savirien-Chorak, portarono alla fine del dominio dell'Impero Reman sul continente di Tamriel. Sotto la guida di Almalexia e del Tempio, dopo molti secoli Morrowind riuscì a riprendersi dalla sconfitta patita nella Guerra dei Quattro Punti. Tuttavia, questa ritrovata prosperità fu interrotta dall'invasione dei Kamal, una razza nativa del continente di Akavir nota come Demoni della Neve. Erano guidati dal re e generale Ada'Soom Dir-Kamal. Gli invasori riuscirono inizialmente a sconfiggere le forze Dunmer comandate dal Tribunale, avanzando attraverso Vvardenfell e assalendo Vivec, il centro del potere del dio-Poeta. Almalexia e Vivec insegnarono ai Dunmer a respirare sott'acqua, inondando poi la città di Vivec con una massa d'acqua che annegò la maggior parte delle forze Kamal. Gli Akaviri, tuttavia, proseguirono l'invasione, lanciandosi ora sulle regioni continentali di Morrowind.

Almalexia si recò in segreto nella Vvardenfell occupata, dirigendosi alla Montagna Rossa, ove i Dwemer vennero sconfitti nella Prima Era, nel corso della Guerra del Primo Consiglio. Tra le rovine dell'antica fortezza nanica trovò la forma addormentata di Ysmir Wulfharth, e la destò affinché guidasse i Dunmer alla vittoria. Sostenuti dal Tempio del Tribunale e galvanizzati dalla presenza di Ysmir Wulfharth, gli elfi scuri riuscirono infine a sconfiggere i Kamal, uccidere il loro re e ricacciarli in mare.

Terza Era[]

Nel 2E 882, Dagoth Ur, il consigliere di Nerevar che lo tradì nel tentativo di impossessarsi del Cuore di Lorkhan per usarlo a proprio beneficio, stava dormendo insieme ai membri della sua Casata nelle profondità della fortezza nanica sulla Montagna Rossa, raccogliendo le forze per un prossimo scontro con il Tempio del Tribunale. Quando si ritennero pronti, Dagoth Ur e i suoi vampiri di cenere uscirono dalle segrete della fortezza irrompendo nella Camera del Cuore. Dopodiché, insieme ai suoi confratelli, il leader della Sesta Casata compì un rituale da lui ideato al fine di creare un Secondo Numidium. Per Dagoth Ur era decisamente prioritario mantenere Almalexia e il resto del Tribunale all'oscuro delle proprie operazioni.

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"La tua morte metterà fine a questa profezia e unirà di nuovo il mio popolo sotto un unico dio, un'unica fede, un'unica regola, secondo la mia legge divina. Il re fantoccio abbasserà le braccia e si inchinerà alla mia volontà. Coloro che non cederanno saranno distrutti."
―Almalexia[src]

Almalexia, insieme a Vivec il Poeta e Sotha Sil, si recò alla Montagna Rossa per il rituale bagno annuale nel potere del Cuore di Lorkhan. Caddero in un'imboscata tesa da Dagoth Ur e dai suoi vampiri di cenere, e furono costretti a fuggire dalla Camera del Cuore senza aver potuto rigenerare i propri poteri divini. Guidate da Almalexia, le forze del Tempio del Tribunale tentarono ripetutamente di irrompere nella Camera, ma vennero ogni volta respinte. Dagoth Ur iniziò a reclutare dormienti e sognatori chiamandoli a sé nel sonno. Cominciò ad assoldare anche cultisti, attirandoli nei sogni. I cultisti più deboli e senza alcuna abilità particolare vennero tramutati in bestie del Corprus, mentre i più forti si evolvettero fino a raggiungere lo status di Dormienti Ascesi.

Mentre Almalexia, Vivec e Sotha Sil stavano firmando un trattato con l'Impero Septim che avrebbe permesso ai Dunmer di mantenere la propria cultura, tradizioni e istituzioni ora che Morrowind era divenuta provincia imperiale, una nuova campagna della Casata Dagoth occupò Kogoruhn. Al comando di Dagoth Uthol, i cultisti fortificarono l'insediamento come base avanzata per le operazioni militari della Sesta Casata. I poteri di Dagoth Ur resero le tempeste di Piaga più frequenti ed estese, e diffusero il Corprus direttamente intorno alla loro base sulla Montagna Rossa. Le forze del Tribunale scoprirono basi della Sesta Casata vicino a Gnaar Mok e sul lungomare di Vivec. Gli agenti della Casata iniziarono a sfruttare le organizzazioni dei contrabbandieri e i loro sistemi di comunicazione per diffondere la loro influenza fra i cittadini, già destabilizzati dai sogni inviati da Dagoth Ur.

Personalità e caratteristiche[]

L'immagine pubblica di Almalexia era quella di una protettiva figura materna, gentile e giusta. Ma anche prima del ritorno di Dagoth Ur, la sua reale personalità di statista potente e capo spietato aveva avuto modo di emergere. Non si sa molto dei suoi giorni da mortale come regina dei Chimer, ma molto probabilmente è stata determinante nell'unire le Grandi Casate e rendere la Casata Indoril quella dominante, ed era assai potente anche prima del matrimonio con Nerevar. Dopo l'avvento del Tribunale, fu lei a prendere più sul serio la propria divinità.

A seguito della perdita del Cuore, Almalexia iniziò a perdere l'immagine di madre amorevole, rivelando una natura combattiva e crudele. La progressiva perdita dei poteri divini le causò molto dolore, che si tramutò in paranoia e ossessione di recuperare a tutti i costi l'antico potere. Infine, divenne completamente folle, fino a ritenere accettabile il sacrificio dei due compagni per riacquistare la gloria divina. Questa pazzia, però, annebbiò le sue capacità di acuta stratega: i suoi piani fallirono e venne uccisa dal Nerevarine.

Santa Almalexia[]

Il culto di Almalexia cessò quando i Preti Dissidenti presero il controllo del Tempio del Tribunale e diffusero la dottrina delle Redenzioni, che prevedeva il ritorno all'adorazione di Boethiah. Almalexia venne proclamata santa, così come Nerevar, Felms e, in seguito, Jiub. Esistono prove che non tutti i Dunmer abbiano accettato la dottrina delle Redenzioni, ed è possibile che alcuni, in segreto, venerino ancora Almalexia.

Apparizioni[]

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