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Descrizione[]

L'Eroe di Kvatch (conosciuto anche come il Salvatore di Bruma [1], Campione di Cyrodiil[2], Crociato Divino[3], Gran Maestro della Gilda dei Guerrieri, Arcimago della Gilda dei Maghi, Volpe Grigia della Gilda dei Ladri, Uditore della Confraternita Oscura, Lord Sheogorath[4] e Signore di Battlehorn Castle[5]) fu l'eroe della Crisi dell'Oblivion, della Crisi degli Auroran e della Grigiamarcia alla fine della Terza Era.

L'Eroe di Kvatch è il personaggio giocabile e protagonista di The Elder Scrolls IV: Oblivion e delle sue espansioni: The Elder Scrolls IV: Knights of the Nine e The Elder Scrolls IV: Shivering Isles.

Storia[]

Fuga dalla prigione[]

Uriel Septim VII e Glenroy

L'Imperatore Uriel Septim VII incontra l'Eroe.

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"Tu... io ti ho visto... fammi vedere la tua faccia... sei quello dei miei sogni."
―Imperatore Uriel Septim VII all'incontro con l'Eroe di Kvatch.

All'inizio del gioco, l'Eroe si trova rinchiuso nella Prigione Imperiale. La natura precisa del crimine, sempre che ci sia stato, che ha condotto all'arresto non è specificata. L'Eroe è stato messo in una cella che avrebbe dovuto essere off-limits a causa di un errore di assegnazione (qualche cosa che, viene detto, capita spesso). Questa casualità, aggiunta alla frase di Uriel Septim che asserisce come il prigioniero fosse presente nei suoi sogni, induce a pensare che l'intervento divino abbia giocato un ruolo cruciale nel destino dell'Eroe.

L'Eroe di Kvatch si unisce rapidamente al seguito dell'Imperatore, insieme alle Blade Renault, Glenroy e Baurus, che tentano di portare al sicuro il sovrano dagli assassini della Mitica Alba. Il prigioniero viene liberato quando il seguito dell'Imperatore attraversa la cella per imboccare un passaggio segreto, e l'Imperatore identifica misteriosamente l'Eroe come una persona importante. L'Eroe segue Uriel Septim e le Blade per un po' di tempo. A un certo punto, gli assassini della Mitica Alba attraggono il gruppo in un'imboscata, ma vengono respinti.

Amuleto dei Re (Oblivion)

L'Amuleto dei Re.

Alla ricerca dell'erede[]

Alla fine, l'Eroe e l'Imperatore si trovano bloccati in una piccola stanza mentre le guardie affrontano diversi agenti della Mitica Alba. Nell'infuriare della lotta, l'Imperatore consegna all'Eroe un amuleto — l'Amuleto dei Re — dicendogli di portarlo a Jauffre. Poco dopo, viene ucciso da un assassino della Mitica Alba che irrompe da un passaggio segreto. L'assassino viene rapidamente neutralizzato, ma il danno ormai è fatto. Baurus rivela che Jauffre si trova al Priorato di Weynon, e affida con riluttanza l'Amuleto all'Eroe. L'Eroe lascia, quindi, la prigione attraverso le fogne e si dirige al Priorato di Weynon.

Arrivo al Priorato di Weynon[]

Priorato Weynon

Il Priorato di Weynon.

Dopo aver incontrato Jauffre, ora monaco del priorato, e avergli mostrato l'Amuleto dei Re, questi chiede di sapere come un così importante artefatti si trovi in possesso dell'Eroe. L'eroe, quindi, informa Jauffre delle morti dell'Imperatore e dei suoi tre eredi. Jauffre spiega che, per impedire ai Daedra dell'Oblivion di invadere Tamriel, Akatosh diede a Sant'Alessia l'Amuleto dei Re e gli eterni Fuochi del Drago della Città Imperiale. Strinsero, quindi, un patto per tenere le porte dell'Oblivion chiuse fintanto che una persona con il sangue di un drago avesse indossato l'amuleto.

Nonostante la gravità della situazione, Jauffre spiega all'Eroe che non tutto è perduto, poiché un ultimo erede è ancora vivo: Martin Septim, il figlio illegittimo dell'Imperatore, che gli venne affidato da bambino. L'Eroe si dirige, quindi, alla Cappella di Akatosh della città di Kvatch, ove Martin ora vive come sacerdote. Dovrà ricondurlo al priorato e poi scortarlo al Tempio del Signore delle Nubi, il quartier generale delle Blade sito sui Monti Jerall. Qui, Martin potrà essere protetto dai cavalieri votati alla sua dinastia.

La Battaglia di Kvatch[]

Articolo principale: Battaglia di Kvatch

Kvatch rovine

Kvatch, in rovina.

Raggiunta Kvatch, l'Eroe scopre che la città è stata invasa da Daedra in cerca di Martin. Alle porte della città, le poche guardie rimaste e il loro capitano stanno cercando di resistere ai Daedra che sciamano fuori dal vicino Cancello dell'Oblivion. L'Eroe entra nel portale e rimuove la Pietra Sigillo, chiudendolo. Ne segue una piccola schermaglia all'interno della città, dopo la quale l'eroe trova Martin nella Cappella di Akatosh. Ora che il Cancello è chiuso e i cittadini sono salvi, Martin decide di seguire l'Eroe. Questi aiuta le guardie a eliminare i Daedra rimasti, quindi torna al Priorato di Weynon, ma qui viene affrontato da diversi assassini della Mitica Alba. Martin e l'Eroe si aprono la strada fino a Jauffre, che è sopravvissuto all'attacco ma non è riuscito a impedire il furto dell'Amuleto dei Re.

Baurus e il Sentiero dell'Alba[]

Dopo aver parlato con Martin e Jauffre, l'Eroe apprende di dover parlare con Baurus per sapere se sa qualcosa a proposito degli assassini. Giunto nella Città Imperiale, trova Baurus nella Luther Broad's Boarding House. Baurus gli dice che l'uomo seduto dietro di lui lo sta guardando, e lo invita a seguirlo nello scantinato. Qui, l'uomo attacca, rivelando di essere un membro del culto della Mitica Alba. Baurus parla all'Eroe del Culto, e questi trova, sul corpo dell'assassino morto, il primo volume di un libro intitolato "Commentari della Mitica Alba". Baurus consiglia all'Eroe di fare visita a Tar-Meena, all'Università Arcana, per scoprire cosa sa a proposito del libro.

Investigando sulla Mitica Alba[]

Tar-Meena

L'Eroe va alla ricerca di Tar-Meena all'Università Arcana.

All'Università, Tar-Meena spiega che i Commentari sono una serie di quattro libri scritti da Mankar Camoran, leader della Mitica Alba, e che vi si trova un messaggio nascosto per quelli interessati ad unirsi al culto. Restituisce il primo volume all'Eroe e gli consegna il secondo. Poi gli consiglia di cercare gli ultimi due alla libreria First Edition.

Giunto al negozio, il libraio gli dice che possiede una copia del terzo libro, ma che l'ha promessa a un uomo di nome Gwinas. Quando questi arriva, l'Eroe gli parla della connessione fra il libro e il culto della Mitica Alba e l'assassinio dell'Imperatore. Gwinas, turbato da questa notizia e desideroso di troncare ogni connessione fra sé e gli assassini, rinuncia volentieri al libro. Consegna altresì all'Eroe una nota riguardante un appuntamento fra sé e un membro della Mitica Alba, l'unico modo, dice Gwinas, per ottenere il quarto volume.

Impersonando un Iniziato[]

Apprese queste informazioni, Baurus e l'Eroe si fanno strada attraverso le fogne per raggiungere il luogo dell'appuntamento, ma devono affrontare e uccidere i cultisti. Dopo aver trovato l'ultimo volume dei Commentari, l'Eroe porta i quattro libri a Tar-Meena, che, dopo qualche giorno, riesce a decifrare il messaggio nascosto. Quindi lo rivela all'eroe: "Strada Verde dell'Imperatore Ove la Torre Raggiunge il Sole di Mezzogiorno".

Mysterium Xarxes[]

Mysterium Oblivion

Il Mysterium Xarxes, scritto da Mehrunes Dagon.

L'Eroe si reca alla Strada Verde dell'Imperatore, e, sulla tomba di Principe Camarril, trova una mappa che mostra la posizione della base della Mitica Alba. L'Eroe segue la mappa fino alle Caverne di Lago Arrius e si infiltra nella base dei cultisti. Dopo aver visto Mankar Camoran viaggiare, attraverso un portale, al suo "Paradiso", l'Eroe ruba il Mysterium Xarxes e lo porta a Martin al Tempio del Signore delle Nubi.

Martin si mostra scioccato dal fatto che l'Eroe gli abbia portato il Mysterium Xarxes, spiegandogli che è pericoloso anche solo da toccare. Tuttavia, infine si calma e riconosce che portarlo a lui fosse la cosa migliore da fare, a prescindere dal pericolo. Chiede, quindi, all'Eroe di consegnargli il Mysterium Xarxes, poiché è capace di decifrarlo e conosce modi per proteggersi dal suo potere malvagio.

Ottenere il sangue di un Daedra[]

Dopo aver decifrato parte del Mysterium Xarxes, Martin scopre che Mankar Camoran si è legato al libro, e ha usato un rituale per creare il proprio Paradiso. Martin è capace solo di decifrare cosa sua il primo oggetto: "il Sangue di un Daedra". Parla, quindi, all'Eroe dei santuari Daedrici e di come gli artefatti Daedrici vengano creati dall'essenza di un Principe Daedrico. L'Eroe, allora, dovrà procurarsi un artefatto Daedrico e portarlo a Martin.

Ottenere il sangue di un Divino[]

Dopodiché, Martin chiede il secondo elemento per il rituale: "il Sangue di un Divino"; è un indovinello, giacché "i Divini non si manifestano nel mondo mortale". Deduce che il sangue di Tiber Septim (che divenne il Divino Talos), che si trova sulla sua armatura, soddisferà il requisito. L'Eroe, quindi, si reca a Sancre Tor, ma scopre che la via per ottenere l'armatura è bloccata da una forza malvagia.

Ottenere la Grande Pietra di Welkynd[]

Martin, infine, chiede il terzo oggetto, una Grande Pietra di Welkynd, che l'Eroe dovrà trovare nella rovina Ayleid di Miscarcand. Dopo aver affrontato il Re di Miscarcand e diversi zombie, l'Eroe ottiene la Grande Pietra du Welkynd e la porta a Martin.

La Grande Pietra Sigillo e la Seconda Battaglia di Bruma[]

Una Pietra Sigillo è l'ultimo elemento che chiede Martin per poter aprire un portale per il Paradiso. Tuttavia, l'unico modo di ottenerne una è prelevarla da un Grande Cancello, simile a quello apertosi a Kvatch. Quindi, bisogna permettere alla Mitica Alba di attuare il piano per la conquista di Bruma. Nonostante le proteste di Jauffre e dello stesso Eroe, Martin indossa l'armatura, dichiarando che guiderà le proprie truppe (radunate dall'Eroe nel corso della missione "Alleati per Bruma") durante lo scontro per la difesa della città.

L'Eroe, quindi, si reca a Bruma e spiega il piano alla Contessa Narina Carvain e al Capitano Burd. Sebbene dubbiosi, accettano di collaborare, e tutti si riuniscono nella Cappella di Talos per discutere dell'imminente battaglia.

Quando tutto è pronto, i soldati di Cyrodiil si avviano verso il campo di battaglia, guidati da Martin insieme all'Eroe, Jauffre, Baurus e Capitano Burd. Dopo un discorso d'incoraggiamento di Martin, si apre un Cancello dell'Oblivion, dal quale iniziano subito a sciamare fuori i Daedra. L'Eroe e i soldati cominciano ad affrontare le orde di Daedra, mentre si aprono altri due cancelli. Infine, si apre anche il Grande Cancello, e l'Eroe entra nuovamente nell'Oblivion.

All'interno, è visibile la Grande Macchina d'Assedio che distrusse Kvatch. Il tempo è limitato, quindi l'Eroe deve muoversi velocemente, uccidendo i Daedra lungo la strada. Infine, raggiunge la Grande Pietra Sigillo e la rimuove.

L'Eroe ritorna, quindi, sul campo di battaglia, e si accorge che parte della Grande Macchina d'Assedio è uscita dal Cancello, ma spezzata e distrutta. I Cancelli dell'Oblivion vengono rinchiusi, e i soldati di Cyrodiil uccidono gli ultimi Daedra.

Alla fine, la battaglia è vinta, e Mehrunes Dagon subisce un duro colpo. I soldati festeggiano la vittoria e acclamano il loro nuovo imperatore, che ha dato prova di valore sul campo di battaglia. Martin invita l'Eroe a raggiungerlo al più presto al Tempio del Signore delle Nubi, ove potranno finalmente eseguire il rituale ed entrare nel Paradiso.

Invasione del Paradiso di Camoran[]

Portale Paradiso

Il portale per il Paradiso.

Martin, ora in possesso dei quattro elementi necessari ad aprire un passaggio per il Paradiso di Mankar Camoran, avverte l'Eroe che il portale è un viaggio di sola andata e che, se i suoi calcoli sono corretti, potrà tornare a Tamriel solo uccidendo Camoran. L'Eroe accetta ed entra nel Paradiso. Dopo essersi fatto strada attraverso il Giardino Selvatico e la Grotta Proibita, l'Eroe trova e uccide Camoran e i suoi familiari. A quel punto, come Martin aveva previsto, il Paradiso collassa e l'Eroe torna a Mundus.

Riaccensione dei Fuochi del Drago[]

Martin, l'Eroe e i loro alleati marciano verso la Città Imperiale per incoronare Martin e porre fine alla crisi. I Daedra lanciano un ultimo, disperato assalto alla città, guidati da Mehrunes Dagon stesso. L'Eroe e Martin si aprono la strada fino al Tempio dell'Unico, ove Martin spezza l'Amuleto dei Re e ne assorbe il potere. Diventa, così, l'Incarnazione di Akatosh, e può affrontare la forma fisica di Mehrunes Dagon. Come Incarnazione di Akatosh, Martin riesce a sconfiggere il Principe della Distruzione, ma, nel farlo, prosciuga tutte le proprie energie. himself. Il corpo di Martin/Akatosh, quindi, si tramuta in pietra, a perenne protezione di Nirn dai Daedra dell'Oblivion.

Dopo la Crisi dell'Oblivion[]

Subito dopo la sconfitta di Dagon, l'Alto Cancelliere Ocato giunge sulla scena della battaglia finale. Parla con l'Eroe di come il sacrificio di Martin proteggerà permenentemente Tamriel e tutto Nirn dall'Oblivion. Ocato afferma che l'atto di eroismo di Martin rivaleggia con le gesta dello stesso Tiber Septim, e che sarebbe stato un grande Imperatore. Con la dinastia Septim interrotta, tuttavia, il Consiglio degli Anziani dovrà governare l'Impero fino quando non verrà incoronato un nuovo Imperatore.

Ocato, riconoscendo il contributo dell'Eroe di Kvatch alla causa dell'Impero, lo proclama Campione di Cyrodiil e lo ricompensa con un'Armatura di Drago Imperiale.

Destino[]

Crociato Divino

Il Crociato Divino.

Nella cutscene seguente il combattimento fra Dagon e Akatosh, si ode la voce di Martin parlare all'Eroe del futuro di Tamriel e di quello del Campione; "Quando la prossima Antica Pergamena verrà scritta, tu sarai il suo scriba. La forma del futuro, il destino dell'Impero - queste cose, ora, appartengono a te".

Dopo la Crisi dell'Oblivion, l'Eroe di Kvatch andò a reclamare le perdute reliquie del Crociato Divino, divenendo egli stesso il Crociato. Sconfisse, quindi, Umaril l'Implume e pose fine alla Crisi degli Auroran. Rimase, inoltre, coinvolto nella Grigiamarcia delle Isole Shivering, giungendo a prendere il posto di Sheogorath e a divenire il Principe Daedrico della Follia conosciuto oggi.

Sheogorath[]

Sheogorath (Skyrim)

Sheogorath, il Dio Folle, potrebbe essere l'Eroe di Kvatch.

Al completamento dell'espansione ufficiale Shivering Isles, lo Sheogorath che appare in Oblivion diventa Jyggalag, e l'Eroe di Kvatch viene subito dopo incoronato nuovo Sheogorath. Haskill, gli Aureal, i Mazken e gli abitanti delle Isole iniziano quindi a chiamare l'Eroe "Lord Sheogorath".

Lo Sheogorath che si incontra in Skyrim afferma di aver assistito all'intera Crisi dell'Oblivion, di aver conosciuto Martin Septim e la Volpe Grigia, di aver visto la testa tagliata della madre di Mathieu Bellamont e che il proprio titolo passò "da lui a sé stesso"; ciò implica che egli fosse proprio l'Eroe di Kvatch.

Curiosità[]

  • Se lo Sheogorath incontrato in Skyrim è effettivamente l'Eroe di Kvatch, nella missione "La mente di un pazzo" c'è il primo incontro fra personaggi giocabili appartenenti a capitoli diversi della serie The Elder Scrolls.
    • Ciò implicherebbe che l'Eroe, ora un Daedra immortale, è il più longevo fra i protagonisti della serie, avendo ormai più di duecento anni. A meno che, chiaramente, il Nerevarine, che in seguito agli eventi di Morrowind non può più invecchiare, non sia ancora vivo.
  • "Bendu Olo" è il nome predefinito del personaggio di Oblivion. Ciò è dovuto al fatto che Bendu Olo è il nome di default assegnato all'Eroe di Kvatch nel The Elder Scrolls IV: Oblivion Construction Set.
  • In The Elder Scrolls Travels: Oblivion (Mobile), all'inizio del livello Miscarcand, il Campione legge un'iscrizione in Ayleidoon.

Apparizioni[]

Riferimenti[]

  1. Statua eretta a Bruma dopo il completamento di "Il Grande Cancello"
  2. Dialogo con il Cancelliere Ocato durante "Armatura del Drago Imperiale"
  3. Dialogo con Sir Thedret durante "Umaril l'Implume"
  4. Dialogo con Haskill durante "La Fine dell'Ordine"
  5. Lord Kelvyn's Last Will and Testament
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