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Descrizione[]

Le Lande Morte sono il reame dell'Oblivion generato e dominato dal Principe Daedrico della Distruzione, Mehrunes Dagon. Incarnazione della sfera del suo creatore, questa dimensione è un inospitale incubo di lava e roccia fusa percorso da disastri naturali e cambiamenti distruttivi. Il regno è coperto da un oceano di lava disseminato di desolate isole vulcaniche e strutture in rovina. Il cielo, perennemente tempestoso, lancia ombre oscure sull'intero paesaggio. Molti Daedra minori vagano liberamente, ma la gerarchia è guidata dai Dremora. Pochissima flora riesce a sopravvivere nell'ambiente ostile del reame. Ciuffi di vegetazione bruciata e alberi morti punteggiano il paesaggio, mentre Erba di Sangue, aggressive Radici di Harrada e velenose piante Spidali crescono abbondantemente sul terreno carbonizzato.

Architettura[]

Architettura Lande Morte

Architettura daedrica.

Le Lande Morte sono costellate di monoliti, enormi cancelli di metallo, ponti e torri, ma la maggior parte di queste strutture è in rovina. Le torri sono costruite in uno stile daedrico distinto caratterizzato da punte ornamentali, mentre una luce soffusa illumina i cadaveri squartati appesi alle pareti. La maggioranza delle torri ha un centro cavo, con diversi percorsi ascendenti e vari passaggi incrociati. Le torri più piccole e periferiche vengono usate per lo stoccaggio dei prigionieri, e vi si può salire tramite il Macina Cadaveri, un sistema di elevatori utilizzato per uccidere i detenuti. Molti dei meccanismi sono controllati da sistemi d'accesso a ruota dentata che possono essere facilmente infranti. Grandi strutture ospitano rune magiche, piastre per il teletrasporto, Pozzi di Sangue e fontane di Essenza di Magicka (usate a scopo ristorativo).

Tunnel Lande Morte

Tunnel di lava.

Tuttavia, non tutte le aree del reame sono sviluppate. Ponti di legno e torce primitive sono talvolta usati al posto della pietra. Tunnel lavici corrono sotto la superficie tempestosa, a volte allagati dal magma o saturati di gas tossici. Spesso vengono incorporati negli edifici e utilizzati come mezzo per attraversare il reame. Tali caverne sono abitate dagli stessi Daedra che infestano la superficie, e spesso fanno la comparsa anche le radici di Harrada. Dentro e fuori le torri sono frequenti le trappole, mentre mine e torri sputafuoco proteggono le fortezze dagli intrusi. Qualora, poi, qualcuno riuscisse a irrompere nelle strutture, dovrebbe affrontare trappole altrettanto crudeli.

Gerarchia[]

Il reame è governato da Mehrunes Dagon, mentre i suoi servitori sono organizzati in una gerarchia patriarcale di stampo militare. I Dremora hanno il ruolo di servitori principali; i più eminenti sono i membri del Valkyn, la guardia personale di Dagon. I Valkynaz hanno il ruolo di comandanti delle operazioni di particolare importanza, ma di solito restano intorno a lui. Al di sotto del Valkyn si trova il Markyn, il Consiglio dei Lord di Dagon.

Lande Morte Online 3

Una fortezza daedrica.

Il Kynmarcher è l'alto ufficiale di una cittadella, avamposto o cancello; controlla sia la squadra di combattimento di un clan sia un feudo, il territorio di cui è responsabile. Il livello più basso del Kynaz sono i Churl, un'indistinta marmaglia crudelmente feroce nei confronti dei mortali e degli altri Daedra ma assai ossequiosa verso i propri superiori. I molti Daedra di piccola taglia del reame sono considerati alla stregua di animali non pensanti. Il Clan Dagon è la fazione principale del reame, ma sono presenti altre caste minori. Il Clan Dremora, il Clan Xivilai e il Clan Shardai sono tre dei più influenti; vengono tutti amministrati dal Pozzo della Rovina.

La politica dei clan venne sconvolta durante l'invasione del Battlespire da parte di Dagon, quando questi si alleò con i Mazken e prese un Seduttore Oscuro come guardia del corpo e amante. L'equilibrio venne ristabilito quando Immagine della Tempesta del Clan Dremora si alleò con un Eroe mortale. Riuscì, infatti, ad acquisire temporaneamente il controllo del Clan Dagon quando l'Eroe bandì Faydra Shardai, Xivilai Moath e Mehrunes Dagon nel Vuoto.

Interazioni con Tamriel[]

Negli eventi che porteranno al Simulacro Imperiale, il traditore Jagar Tharn strinse un patto con Mehrunes Dagon: in cambio dell'aiuto del Daedra nel proprio piano per impossessarsi del Terzo Impero, al Principe della Distruzione venne promesso il Battlespire, l'accademia magica dei Maghi da Battaglia Imperiali situata in un sottile strappo tra Mundus e l'Oblivion.

Sigillum Sanguis

Un Sigillum Sanguis.

Dagon invase con successo l'accademia nel corso del Simulacro attraversando i vari reami connessi al Battlespire tramite il Cancello di Sbarramento. Un mago da battaglia apprendista sopravvisse all'assalto, e seguì l'armata del Daedra nell'Oblivion. Un altro apprendista venne inviato al Battlespire in qualità di scout, ma ulteriori rinforzi vennero bloccati da un sigillo daedrico apposto sul Cancello di Sbarramento. Seguendo il percorso tracciato dal precedente apprendista (catturato dai daedra), l'eroe giunse al Padiglione di Caccia di Dagon. Tale sezione delle Lande Morte era infestata dai fantasmi dei mortali che giurarono di servire Il Principe per l'eternità. Nel Padiglione, Dagon teneva in ostaggio l'apprendista catturato. Usando lo Spadone del Moon Reiver, la Corazza di Pelle del Salvatore e il neonimico di Dagon, l'eroe bandì il Principe Daedrico nell'Oblivion, salvando l'apprendista catturato. Essendo stato bandito il suo creatore, il Padiglione crollò; anche il Battlespire venne distrutto, chiudendo per sempre il suo portale verso l'Oblivion.

Nel 3E 433, Mehrunes Dagon lanciò un'invasione su larga scala di Nirn, dopo che la Mitica Alba era riuscita ad assassinare l'Imperatore Uriel Septim VII e tutti i suoi eredi legittimi. Senza i Fuochi del Drago a prevenire il generarsi di ponti liminali permanenti, la Mitica Alba poté creare portali stabili per le Lande Morte, che consentissero ai Daedra di invadere Tamriel. La Crisi dell'Oblivion cominciò con il sacco di Kvatch, quando la Mitica Alba aprì un Grande Cancello per permettere il passaggio di una Macchina d'Assedio Daedrica che sfondasse le difese della città. L'abitato venne dato alle fiamme, con un singolo Cancello dell'Oblivion a bloccare l'ingresso. La guardia cittadina, guidata dall'Eroe di Kvatch (e, in alcune versioni della storia, da Martin Septim), attraversò il cancello, irrompendo in una zona delle Lande Morte nota come Ganonah. Le forze tamrieliche si aprirono la strada in direzione della Torre del Sigillo (chiamata Festa del Sangue), ospitante l'omonima pietra che manteneva aperto il cancello. Rimuovendo la Pietra dalla sua posizione nel Sigillum Sanguis, Torre e Cancello vennero distrutti, teletrasportando i mortali nuovamente su Mundus.

Cancello Oblivion Oblivion

Un cancello dell'Oblivion a Cyrodiil.

Grazie a questa informazione, molti altri cancelli dell'Oblivion poterono venire chiusi. La Legione Imperiale fu responsabile della chiusura dei cancelli di Ione e di Forte Sutch. I Cavalieri della Spina provarono a chiudere un Cancello fuori dalla città di Cheydinhal, ma il tentativo si sarebbe risolto in tragedia se non fosse intervenuto di nuovo l'Eroe di Kvatch. Gli sforzi della Mitica Alba per saccheggiare Bruma vennero scoperti dalle Blade; in risposta, alle guardie cittadine venne spiegato come chiudere i cancelli, mentre dalle altre città cyrodiiliche giunsero aiuti militari non appena il pericolo immediato per i rispettivi cittadini cessò. In una mossa audace, Martin Septim consentì alla Mitica Alba di aprire un Grande Cancello, ottenendo così la possibilità di recuperare una Grande Pietra del Sigillo. Guidando la propria armata contro i Daedra, la Battaglia per Bruma si concluse con una vittoria.

Sebbene Cyrodiil fosse il fulcro dell'invasione, le altre Province ne uscirono assai più devastate. I Vecchi Feudi di Skyrim e la città di Ald'ruhn a Vvardenfell vennero rase al suolo; la Legione subì perdite ingentissime; nonostante i grandi sforzi dei maghi Telvanni, i Cancelli apertisi a Morrowind non poterono essere chiusi. Gli Hist richiamarono molti Argoniani nella natìa Black Marsh, dalla quale sciamarono nelle Lande Morte in così gran numero che i Daedra si videro costretti a chiudere i portali. Corse voce che Vivec fosse stato catturato o ucciso dai Daedra, mentre San Jiub venne assassinato da un Dremora a Kvatch. Ogni cancello che si apriva indeboliva progressivamente la barriera liminale, fino a che Mehrunes Dagon stesso poté accedere a Mundus nella propria forma fisica per la prima volta dalla Prima Era. la Crisi terminò quando Martin spezzò l'Amuleto dei Re e si tramutò nell'Incarnazione di Akatosh, sconfiggendo Dagon in un'epica battaglia nel Tempio dell'Unico della Città Imperiale. Ciò sigillò permanentemente le barriere liminali, impedendo una qualsiasi futura invasione.

Galleria[]

Apparizioni[]

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