Jagar Tharn | |
---|---|
Universo | The Elder Scrolls |
Autore | Bethesda Softworks |
Sesso | Maschio |
Professione | mago-guerriero |
Descrizione[]
Jagar Tharn è un potente mago-guerriero e l'antagonista principale di The Elder Scrolls: Arena.
Storia[]
Sin dalla sua giovinezza era attratto dalle arti magiche e, dopo pochi anni, intraprese l'addestramento per diventare un mago-guerriero al servizio dell'Impero. Il suo talento e la sua astuzia gli permisero di far carriera e di diventare sempre più potente, tuttavia per lui questo non era abbastanza. Cominciò a studiare le leggende di Tamriel ed a bramare il titolo di Imperatore. Si spacciò per un bardo di nome Usignolo e riuscì ad accedere alla corte della Regina Barenziah di Mournhold, che si infatuò di lui. Sfruttando questo legame, il falso bardo si fece condurre nelle miniere abbandonate sotto la città, dove Uriel Septim VII aveva lasciato in custodia ai sovrani il nefasto Bastone del Caos: era questo artefatto il bersaglio dello stregone, che, immediatamente lo agguantò per poi sparire nel nulla. Jagar Tharn era un incrocio tra un Dunmer e un Altmer, ma nelle sue vene scorreva anche sangue umano. Ufficialmente nacque nel Valenwood meridionale, ma in realtà egli era un membro del popolo di Morrowind: era infatti un componente del clan Ra'athim della casata Hlaalu ed era originario della città di Ebonheart.
Il Bastone era l'unica cosa che frapponeva Jagar dal potere; siccome l'artefatto non poteva essere distrutto e non poteva lasciare Tamriel, il mago ritenne opportuno dividerlo in più pezzi per impedire a un'improbabile avversario di usarlo contro di lui.
A questo punto, Jagar Tharn divenne consigliere dell'Imperatore e non appena questi abbassò la guardia, fu spedito senza tante cerimonie nella dimensione di Oblivion: al mago-imperiale per usurpare il trono senza incontrare resistenze fu sufficiente prendere le sembianze di Uriel Septim con la magia e, per eliminare qualunque sospetto, allontanò da lui la famiglia imperiale. La consorte del sovrano fu spedita in esilio in un santuario con la scusa che soffrisse di disturbi mentali, mentre i figli del vero Imperatore vennero mandati in remote prigioni dell'Impero, ma ufficialmente fu detto che essi erano stati mandati a studiare in prestigiosi istituti.
Per dieci anni l'usurpatore restò sul trono senza di fatto governare e senza che nessuno scoprisse l'inganno; ciò accadde grazie alla Regina Barenziah, la quale arrivò nella capitale per chiedere aiuto all'imperatore in persona: a causa dell'elevata tassazione imposta dall'autorità imperiale, Mournhold era in uno stato di agitazione che rischiava di sfociare in una rivolta. La regina sperava che Uriel potesse ripristinare l'ordine, ma invece si accorse che colui che aveva davanti non fosse un erede della Dinastia Septim, bensì un vile impostore.
Il giorno seguente, all'insaputa di Jagar Tharn, Barenziah e Re Eadwyre di Wayrest orchestrano un piano per liberare il campione, contattato da Ria Silmane, dalle squallide prigioni imperiali. Mentre il mago-guerriero trascorreva le sue giornate in compagnia dell'affascinante Regina di Mournhold, l'eroe recuperava tutti i frammenti del Bastone del Caos e si apprestava a liquidare il malvagio stregone e a riportare la pace nell'Impero.