Descrizione[]
La Notte delle lacrime è una delle pagine più luttuose della storia Nord, anche se diede inizio all'epopea di Ysgramor e dei suoi Cinquecento Compagni; è probabilmente uno dei motivi della diffidenza che i Nord hanno sempre provato nei confronti degli Elfi.
Antefatti[]
Quando i Nord migrarono dal continente di Atmora e si stabilirono a Skyrim, dove vennero in contatto con gli antichi Elfi della neve, che inizialmente li accolsero benevolmente e gli permisero di stabilirsi nell'entroterra. All'inizio i rapporti tra Elfi e Nord erano abbastanza distesi e vi erano diversi rapporti di carattere commerciale tra le due razze, ma successivamente cominciarono a montare diverse tensioni tra di esse. Infatti gli Elfi della neve erano preoccupati dall'alto tasso di natalità dei Nord, che avrebbe messo a rischio, secondo loro, la supremazia elfica a Skyrim. Fu così che i capi degli Elfi decisero di risolvere alla radice il problema programmando una serie di operazioni militari volte a sterminare i Nord.
I raid contro i villaggi e l'attacco a Saarthal[]
Siccome i Nord non vivevano in grandi città ma in villaggi sparsi per tutta Skyrim, questi non avrebbero potuto opporre una resistenza immediata e quindi i comandanti degli Elfi si decisero per lanciare molti attacchi in contemporanea per impedire così ai Nord di compattare le proprie truppe e contrattaccare. Senza una formale dichiarazione di guerra, l''esercito degli elfi condusse dunque una serie di raid notturni contro i vari insediamenti degli uomini e compì un grande massacro senza risparmiare le donne e i bambini. Mentre alcune squadre si occupavano di ripulire le campagne il grosso delle truppe eliche si mosse contro la capitale Nord a Saarthal, che venne distrutta, cogliendo di sorpresa la guarnigione e dando i via a un vero e proprio massacro cui sfuggirono in pochissimi, tra cui Ysgramor e i suoi figli, che riuscirono ad imbarcarsi sulle navi e a raggiungere nuovamente Atmora e prepararono la vendetta sotto la guida di Ysgramor.
Conseguenze[]
I raid elfici azzerarono quasi del tutto la popolazione Nord a Skyrim, mentre i villaggi vennero bruciati e la città di Saarthal venne distrutta. Ysgramor e i figli comunque, una volta tornati nel continente di Atmora, diedero il via ai preparativi della vendetta. Ad Atmora la guerra civile che aveva insanguinato il continente era appena terminata quando i sopravvissuti al massacro giunsero in porto e raccontarono del vile attacco degli elfi; i Nord decisero allora di vendicare i fratelli e le sorelle periti sotto le lame degli Elfi della neve. Venne formata un'armata di 500 uomini a capo dei quali si misero Ysgramor e i suoi figli e con una flotta si diressero verso Skyrim con l'intenzione di massacrare tutti gli Elfi che avessero incontrato. Durante una tempesta Ysgramor perse parte della flotta comandata da suo figlio Yngol, che venne ucciso dagli spettri del ghiaccio nel luogo in cui fece naufragio, ma riuscì comunque a giungere a Skyrim e ad attaccare gli Elfi della neve.