The Elder Scrolls Wiki
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Descrizione[]

Vanus Galerion, nato Trechtus, fu un mago Altmer dell'Ordine Psijic vissuto durante la Seconda Era. Ha fondato la Gilda dei Maghi in risposta alla crescente influenza del negromante Mannimarco sul continente di Tamriel e al fallimento del suo precedente invito ad agire contro la minaccia. Galerion, insieme ai suoi seguaci, riuscì infine ad uccidere Mannimarco, ma cadde durante l'ultima, grande battaglia. Viene talvolta chiamato "Il Grande Mago".

Storia[]

Trechtus[]

Durante i primi sanguinosi anni della Seconda Era, Vanus Galerion nacque con il nome di Trechtus e lavorò per anni come servitore nella tenuta di un signorotto della piccola nobiltà, Lord Gyrnasse di Sollicich-sul-Ker.

I genitori[]

Suo padre e sua madre erano comuni lavoratori, ma suo padre aveva segretamente imparato a leggere, insegnamento che poi impartì al figlio, andando contro la legge di Lord Gyrnasse. Il lord era stato informato che i servi istruiti erano un abominio della natura, pericolosi per sé stessi e per i loro signori e avevano chiuso tutte le librerie di Sollicich-sul-Ker. Tutti i librai, i poeti e gli insegnanti erano banditi, tranne quelli nel mastio di Gyrnasse. Tuttavia, un'operazione di contrabbando su piccola scala teneva in circolazione un ristretto numero di libri e pergamene proprio sotto il naso di Gyrnasse. Tuttavia, quando Trechtus aveva otto anni, i contrabbandieri furono scoperti e imprigionati. Si disse che la madre di Trechtus, una donna ignorante e religiosa, timorosa di suo marito, li avesse traditi, ma c'erano anche altre voci. Il processo contro i contrabbandieri fu una farsa e la punizione arrivò rapidamente. Il corpo del padre di Trechtus fu tenuto sospeso per settimane durante l'estate più calda che Sollicich-sul-Ker avesse mai visto.

Vanus Galerion[]

Trechtus fuggì dalla tenuta di Lord Gyrnasse tre mesi dopo. Raggiunse Alinor, a metà strada tra le Isole Summerset. Un gruppo di trovatori lo trovò quasi morto, raggomitolato in un fossato sul ciglio della strada; i trovatori lo accudirono e lo assunsero come corriere in cambio di cibo e riparo. Un membro del gruppo, un indovino di nome Heliand, iniziò a mettere alla prova la mente di Trechtus, trovando il ragazzo, per quanto timido, straordinariamente intelligente e sofisticato nonostante i suoi trascorsi. Essendo stato addestrato come mistico sull'isola di Artaeum, Heliand riconobbe nel ragazzo una comunanza psichica.

Quando la compagnia si esibì nel villaggio di Potansa, all'estremità orientale di Summerset, Heliand portò l'undicenne Trechtus ad Artaeum. Iachesis, il Maestro dell'Isola, riconobbe il potenziale del ragazzo, e lo prese come allievo, assegnandogli il nome di Vanus Galerion. Vanus allenò la sua mente, così come il suo corpo, sull'isola di Artaeum.

Mannimarco[]

I due migliori apprendisti di Artaeum erano Vanus Galerion e Mannimarco. Mentre Galerion usava i suoi talenti con saggezza e onore in ricordo del padre, Mannimarco iniziò uno studio approfondito delle arti oscure. Rimase affascinato dai segreti dei negromanti e venne sedotto dalla pratica di intrappolare e asservire le anime. Quando Mannimarco sperimentò un incantesimo, attirò l'attenzione di Galerion. Vanus affrontò il suo compagno di studi sotto la Torre di Cepora, dicendo: "Il tuo malvagio misticismo non potrà sostenere il tuo potere che possiedi, e recando orrore nel mondo degli spiriti, i tuoi studi dovranno cessare". Corrotto dalle sue esperienze, Mannimarco rise, giunto ad odiare le vie della vita e della pace. Tornò ai suoi studi e ai suoi esperimenti di morte e decadenza.

L'Ordine Psijic mandò quindi Mannimarco, ora un vero negromante, sulla terraferma per eseguire una commissione. A Tamriel, Mannimarco iniziò a sviluppare i suoi piani e a radunare cadaveri e anime, ora liberati dai vincoli dell'Ordine. Galerion disse ai suoi maestri che avevano commesso un errore, affermando: "Trovaste un lupo e inviaste la bestia tra i greggi di pecore". Tutta Tamriel era ora minacciata, giacché Mannimarco era ora in grado di raccogliere seguaci in tutta la terraferma. "Il terrore si è insediato a Tamriel", disse Galerion.

I maestri ignorarono gli avvertimenti di Galerion e non intrapresero alcuna azione contro la crescente minaccia. "Non parlar di lui ancora", disse il saggio Mantello di Grigio. Infine si dimenticarono completamente del loro errore, ma Galerion non lo fece.

La Gilda dei Maghi[]

Vanus Galerion capì che gli psijici erano ostinati nelle loro convinzioni e che non sarebbero cambiati. Per cambiare le cose era necessario creare un nuovo ordine. Il mago iniziò a riunire i praticanti della magia di tutta Summerset di ogni classe sociale. Galerion operava fuori dal centro urbano di Firsthold, nella ferma convinzione che gli esperimenti magici avrebbero dovuto essere condotti solo in aree non popolate. Cosa ancora più scioccante, propose di mettere oggetti magici, pozioni e persino incantesimi a disposizione di chiunque potesse permettersi di pagarlo. La magia non era più limitata solo all'aristocrazia e agli intellettuali. Fu a causa del suo passato, del "bisogno e dell'ingiustizia", che ricevette la sua filosofia di condivisione della conoscenza.

Galerion venne portato davanti al suo ex maestro Iachesis e al re di Firsthold, Rilis XII, per giustificare le sue intenzioni riguardo alla confraternita che stava formando. Il fatto che il discorso di Galerion su Rilis e Iachesis non sia stato registrato per i posteri è senza dubbio una tragedia, anche se offre agli storici l'opportunità di divertirsi con le speculazioni sulle menzogne ​​e sulle persuasioni che Galerion potrebbe aver usato per giustificare la sua organizzazione. In ogni caso, ottenne il via libera.

Dopo la costituzione della Gilda, quasi immediatamente si presentò la questione della sicurezza. L'isola di Artaeum non richiedeva la forza delle armi per essere difesa dagli invasori, giacché l'Ordine Psijic aveva il potere di impedire a chiunque di sbarcare facendo svanire rendendo l'isola e tutti i suoi abitanti. La nuova Gilda dei Maghi dovette invece assumere delle guardie. Galerion scoprì presto ciò che la nobiltà di Tamriel conosceva da migliaia di anni: il denaro da solo non compra la lealtà. Quindi, per proteggere il suo ordine, o "Gilda", Vanus creò un ulteriore ordine votato alla difesa della Gilda. I cavalieri dell'Ordine della Lampada seguirono il loro Palatino locale, o capo, sotto il diretto controllo dell'Arcimago. Ai cavalieri vennero concessi alcuni servizi presso la Gilda dei Maghi, e il grado di ogni cavaliere aveva un corrispettivo grado all'interno della Gilda, che assegnava diritti e privilegi. Solo quelli che avevano già dimostrato capacità di combattimento e che erano in buoni rapporti con la Gilda venivano accettati come guardiani.

Vanus Galerion decise che la Gilda dei Maghi sarebbe stata governata da un consiglio supremo di sei maghi. Ogni sede della Gilda avrebbe dovuto essere governata da un decano assistito da un Maestro di Incunabolo e da un Maestro d'Armi. Il Maestro di Incunabolo presiedeva un consiglio di due maghi, il Maestro d'Accademia e il Maestro di Divinazione. Anche il Maestro d'Armi era coadiuvato da due elementi, il Maestro degli Iniziati e il Palatino, il capo della divisione locale dell'Ordine della Lampada.

La Gilda dei Maghi creò ramificazioni su tutte le isole Summerset e, gradualmente, sulla terraferma di Tamriel. Molti sovrani superstiziosi o sensibilmente timorosi non permettevano alla Gilda di creare sedi nei loro domini, ma i loro eredi alla fine riconobbero i vantaggi di liberalizzare la Gilda. La Gilda dei Maghi divenne una forza potente a Tamriel. Solo in alcuni rari episodi la Gilda venne coinvolta nelle lotte politiche locali. In queste occasioni, la partecipazione della Gilda si rivelava sempre decisiva nella risoluzione del conflitto. Non era necessario essere membri della Gilda dei Maghi per sapere che questa gerarchia attentamente elaborata era spesso nient'altro che una facciata. Come lo stesso Vanus Galerion disse amaramente, mentre lasciava Tamriel diretto verso altre terre, "La Gilda è divenuta nient'altro che un'intricata palude di lotte politiche".

Il Re dei Vermi[]

Nel frattempo, mentre il potere della Gilda dei Maghi aumentava di pari passo con la sua decadenza morale, Mannimarco stabilì una base operativa e strinse la sua oscura morsa attraverso i deserti, le foreste, le città, le montagne e i mari di Tamriel. Si era dilettato sempre più a fondo nei meandri a lungo dimenticati della negromanzia fino a raggiungerne l'infimo nucleo. Radunò molti seguaci e servitori, e maghi e streghe corrotti provenienti da tutta Tamriel gli portarono artefatti e doni maledetti. Era nato l'Ordine del Verme Nero.

I maghi che si unirono a lui gli portarono tomi, armi incantate e armature, erbe e oli contaminati dal sangue, veleno Akaviri, ossa preziose di santi morti, pelle umana, funghi velenosi, radici e altri ingredienti alchemici. Mannimarco assorbì tutta l'energia oscura da questi oggetti, e come risultato l'energia vitale fu risucchiata da lui. Il suo corpo divenne quello di un cadavere e il suo sangue un acido velenoso. Il suo potere e la durata della sua vita crescevano insieme al suo arsenale.

Invasione di Coldharbour[]

A seguito dello Scoppio di Anime, Vanus Galerion iniziò a preoccuparsi sempre più delle attività dell'Ordine del Verme Nero e della minaccia incombente della Fusione dei Piani di Molag Bal. Nel 2E 582, insieme al Senz'Anima tentò di negoziare un cessate il fuoco nella Guerra delle Alleanze, in modo che le tre fazioni potessero impegnare tutte le loro risorse per un assalto congiunto a Coldharbour. La trattativa fallì, ma le Alleanze appoggiarono una piccola azione durante la quale truppe della Gilda dei Maghi e di quella dei Guerrieri invasero Coldharbour per fermare la Fusione dei Piani.

Durante l'invasione, Galerion venne teletrasportato da solo fuori dalla Forgia Nera di Coldharbour con l'intenzione di disattivarla per fermare il processo. Fu presto catturato dai Daedra che la manovravano e utilizzato come fonte di energia, separando le sue essenze dal suo corpo. Il Senz'Anima lo liberò, ripristinò la sua essenza e lo accompagnò quando distrusse personalmente la Grande Catena che avrebbe dovuto legare insieme Coldharbour e Nirn. Tornato al comando delle sue forze di stanza alla Città Vuota, le Gilde attraversarono l'Abisso di Coldharbour venendo però raggiunte dai vampiri del Frutteto. Vanus aiutò a rimuovere il controllo di Molag Bal su di loro, permettendo alle Gilde di passare attraverso la Cittadella del Distruttore, che catturarono per ottenere l'accesso alla Scala Infinita. Quindi, insieme al Senz'Anima, Darien Gautier, Laloriaran Dynar e Meridia, entrò e interruppe un vortice planare che collegava i due reami, ponendo fine alla minaccia della Fusione. Intorno al 2E 583, arruolò il Senz'Anima per liberare l'Oracolo Marieve da Mephala durante la Guerra Daedrica.

La Grande Battaglia[]

Vanus Galerion non aveva mai dimenticato Mannimarco, la sua nemesi. Aveva sempre cercato indizi sulla presenza del negromante, ma non riuscì mai a trovarli. Quando Mannimarco si ripresentò, Galerion ammassò un esercito dei suoi più fedeli maghi e cavalieri della Lampada, e mosse a nord, lungo un sentiero di montagna maledetto, per sconfiggere per sempre Mannimarco. "Prima ch'io giunga al mio ultimo respiro, confrontarmi devo con la tirannia dei vermi e uccidere infine il non-morto".

Sulla montagna, Galerion e il suo esercito vennero accolti da un altrettanto potente esercito di negromanti, ed entrambe le parti erano pronte a combattere. Galerion gridò a Mannimarco: "Re dei Vermi, arrenditi e lascia i tuoi manufatti e il loro potere a me, e potrai vivere finché giungerà il tuo momento". Mannimarco rispose con una risata vuota: "Sarai tu il primo a morire". I due eserciti quindi si scontrarono, e fulmini e gelo si abbatterono su di loro. Dalla loro parte, i negromanti evocarono numerose creature non-morte, che vennero però uccise dai flussi di luce forgiati dai maghi da battaglia. Prima della fine della battaglia, Galerion scoprì che Mannimarco non era più vivo, ma si era trasformato nel primo lich di sempre, ottenendo così l'immortalità. L'esercito di Galerion vinse la battaglia e riuscì a schiacciare i negromanti rimanenti. Mannimarco scomparve dalla scena, e per secoli non venne più visto.

Sfortunatamente, Galerion morì nella grande battaglia insieme ad altri mille maghi da battaglia e negromanti, ma la sua eredità persistette nella storia e nella letteratura di Tamriel. La pratica della negromanzia sopravvisse.

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