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"Infine, le ossa della Montagna dell'Orda atterrarono, diventando le fondamenta della Città delle Spade, che Vivec rinominò con il proprio sigillo, e la rete cadde su tutto e ovunque, divenne come un ponte tra le ossa, e, dal momento che i suoi segmenti vennero toccati dalla sua divina saggezza, l'intreccio di strade divenne il più perfetto di tutto il mondo conosciuto"
―Anonimo

Descrizione[]

Vivec, Vivace, o La Città delle Spade, è una delle quattro città principali di Vvardenfell, di cui è capitale. La sua influenza si estende anche alle Isole Ascadiane. È una delle tre città fondate in onore del Tribunale, ed è dedicata a Vivec, il Poeta-Guerriero.

Caratteristiche[]

La città si trova sul lato meridionale del Mare Interno, la distesa d'acqua che separa la Morrowind continentale dalla grande isola di Vvardenfell, e si affaccia sulla baia delle Isole Ascadiane. Vivec è costituita da diverse isole artificiali chiamate Cantoni, costruite dai Dunmer della Casata Hlaalu durante l'Interregnum della Seconda Era. I cantoni sono suddivisi in diversi livelli, popolati da commercianti e artigiani, facendo sì che ogni cantone possa essere paragonato a una piccola città. I cantoni hanno scopi diversi, e sono occupati da alcune delle Grandi Casate di Morrowind. Nel Quartiere straniero di Vivec sono localizzati i principali affari stranieri, e in questo cantone sono presenti le sale della Gilda dei Guerrieri e della Gilda dei Maghi. Il quartiere venne fondato in quanto, in origine, ai forestieri era vietato l'ingresso in città. Oggigiorno, invece, la città non è preclusa a nessuno.

Andando da ovest verso est, tre cantoni sono occupati rispettivamente dalle casate Hlaalu, Redoran e Telvanni. Il cantone di Hlaalu fu uno dei primi ad essere costruito, durante la Seconda Era, mentre il cantone Telvanni fu l'ultimo; nel 2E 583, il cantone dei Telvanni era semplicemente una grande buca quadrata nella baia. Il cantone Redoran è situato all'interno della città, molto più vicino al centro dell'abitato. Più in basso, i cantoni di St. Delyn e St. Olms sono prossimi al Palazzo di Vivec e qui risiede la nobiltà. Il Cantone del Tempio è più a sud, ed è dove si trovano la Sala della Giustizia e la Biblioteca di Vivec; sempre qui si ritrovano gli Ordinatori. Il Palazzo del dio si trova all'estremità meridionale della città, ed è un grande edificio simile a uno Xanmeer di Black Marsh. Qui vive Vivec, il Poeta-Guerriero, e da qui governa la città.

Storia[]

Prima Era[]

La Fondazione di Vivec e gli Armigeri Solerti

Vivec è stata fondata dal dio stesso. Avendo osservato la Montagna dell'Orda e avendone visto le enormi dimensioni e le nuvole che ne circondavano la vetta, il Poeta-Guerriero pianificò di attaccarla. Ma prima che potesse agire, un trio di coraggiosi Velothi appartenenti a una casata minore intrappolò il mostro con una rete di dubbia dottrina. Vivec elogiò queste anime coraggiose, e celebrò la loro vittoria. Li chiamò gli Armigeri Solerti. Dopodiché, afferrò Muatra, la mistica lancia forgiata da lui stesso con il proprio amore, e la conficcò nel corpo del mostro. Le ossa della montagna, in seguito, divennero le fondamenta della sua città. La rete cadde sulle ossa, diventando il ponte della città e segmentando la metropoli in un intreccio di vie senza pari in tutta Tamriel. La città venne ufficialmente fondata, e anche Almalexia e Sotha Sil giunsero per dare la propria benedizione.

La Stella del Dio Pazzo; Il Baar Dau

Vivec prosperò nella provincia di Resdayn, e risplendeva nei reami di Ascadia. In un giorno fatidico, però, Sheogorath, il Principe Daedrico della Follia, pensò, per sconfiggere la noia, di prelevare un meteorite dal Vuoto e scagliarlo su Nirn; non scelse un posto preciso, era semplicemente curioso di sapere dove fosse atterrato e cosa avrebbe causato. Questa meteora si chiamava Baar Dau conosciuta anche come La Roccia della Menzogna o Il Ministero della Verità. Baar Dau viaggiava velocemente, diretta proprio verso Vivec. Gli Ashlander implorarono Azura per la propria salvezza, mentre gli abitanti di Vvardenfell piangevano e urlavano terrorizzati. I Dunmer pregarono il Tribunale, e Vivec ascoltò le loro preghiere: con i propri benevoli poteri fu facilmente in grado di arrestare la meteora e lasciarla sospesa in aria. La città era momentaneamente salva. La meteora venne riqualificata nel Ministero della Verità, la più grande prigione della città di Vivec. Baar Dau divenne un promemoria del potere del Tribunale e della sua importanza, poiché, senza il divino potere di Vivec, Vvardenfell sarebbe stata distrutta.

Seconda Era[]

Vivec City 2

Vivec City - Pianta

Il Gioiello di Vvardenfell; Costruzione di Vivec

Durante l'Interregnum del 2E 583, la città di Vivec era costruita solo parzialmente: i cantoni di Hlaalu e Redoran erano completati solo a metà, mentre il cantone Telvanni si presentava ancora come un grande buco scavato nella baia; del cantone straniero non esisteva neanche il cantiere, probabilmente era ancora in fase di progettazione. Vivec, insieme alle altre città del Tribunale e Vvardenfell occidentale, faceva parte del Patto di Ebonheart, sebbene la città non ne ospitasse il quartier generale. Vivec governava la città insieme ad Archcanon Tarvus e a Canon Llevule, ma si ammalò presto. Quando si accorse che i suoi poteri stavano scemando, inviò uno straniero chiamato Vestige per trovare la fonte del disturbo prima che i suoi poteri si esaurissero del tutto e Baar Dau precipitasse.

Il Piano del Segugio di Vile

La fonte era un Ashlander di Ald'ruhn di nome Conoon Chodala, che entrò in possesso di un potente bastone chiamato Sunna'rah. Chodala era l'Ashkhan della tribù degli Urshilaku, e credeva di essere il Nerevarine. Chodala venne sconfitto, nelle rovine di Kaushtarari, dal Vestige e da sua sorella Seryn. Il Vestige prese Sunna'rah e tornò a Vivec, per invertire l'effetto ridando a Vivec i propri poteri. L'esperimento di Tarvus fallì, causando a Vivec una fulminea perdita dei poteri, tanto grave che il suo spirito abbandonò il suo corpo. Si scoprì che Archcanon Tarvus era in realtà Barbas, il fedele segugio di Clavicus Vile, il quale pianificava di utilizzare i poteri divini di Vivec per aprire le porte di Clockwork City. Baar Dau ricominciò ad avvicinarsi, causando un'isteria collettiva nelle strade della città. Il popolo iniziò a perdere fiducia in Vivec. Barilzar, l'ex apprendista di Sotha Sil si recò a Clockwork City insieme al Vestige e sconfisse Barbas nella Cripta di Seht. I poteri di Vivec vennero ripristinati, ma presto avrebbe avuto nuovamente a che fare con i Principi Daedrici, in quanto una Grande Guerra si profilava all'orizzonte.

Tiber Septim conquista Resdayn

Sul finire della Seconda Era, Tiber Septim lanciò una campagna militare che coinvolse tutto il continente, nel tentativo di unire tutte le provincie di Tamriel sotto un unico vessillo. Dopo la Guerra Civile dell'Hammerfell e la firma del Primo Trattato di Stros M'Kai, l'esercito di Septim valicò le Velothi Mountains per aggredire Morrowind. A fronteggiare le armate di Tiber vi era un esercito formato da soldati delle Casate Redoran, Indoril e Dres. I Telvanni si mantenevano neutrali, mentre la Casata Hlaalu propendeva per una soluzione diplomatica. La guerra tra Tiber Septim e Morrowind devastò tutto l'ovest della provincia, colpendo diverse località, tra cui la città di Blacklight e la Torre di Silgrad. Non vedendo possibilità di vittoria, Indoril e Dres abbandonarono il conflitto, lasciando i Redoran a combattere da soli. La fine era prossima quando Vivec stesso apparve davanti al suo popolo, proclamando l'inizio di una trattativa per un trattato. Ne risultò il Trattato dell'Armistizio, accettato da Zurin Arctus con l'opposizione di alcune Casate. Indoril e Dres si ribellarono al al trattato, resistendo fino alla definitiva sconfitta. Redoran e Hlaalu desideravano solamente la fine del sanguinoso conflitto, quindi accettarono il trattato senza riserve. Anche i Telvanni accettarono la pace, restando comunque indifferenti alla situazione. Venne così creata la Provincia Imperiale di Morrowind.

Terza Era[]

L'epoca fiorente di Vvardenfell e Vivec

Nel 3E 414 il Re dei Re Athyn Llethan revocò gli ordini che l'Armistizio aveva stabilito per aprire al commercio il distretto di Vvardenfell. A questa notizia, un grande flusso di stranieri cominciò ad arrivare nel distretto e in qualche anno sorsero diversi nuovi insediamenti. La provincia era ora sotto l'amministrazione della città-fortezza di Ebonheart, di concerto con la città di Vivec, e venne proclamata Ducato dell'Impero. Il governatore di Ebonheart, il duca Vedam Dren, era un nobile Dunmer appartenente alla Casata Hlaalu. Ora il Quartiere Straniero non era più una ristretta enclave: visitatori e forestieri avevano libero accesso a ogni luogo di Vivec.

Nel 3E 427 Vivec prosperava insieme alle altre tre città di Vvardenfell. All'epoca, la città era sotto l'amministrazione dell'Archcanon Tholer Saryoni, ma naturalmente Vivec, dal suo palazzo, la teneva costantemente sotto controllo. Saryoni era il patriarca del Tempio del Tribunale, e fu in grado di mantenere coesa la città durante la Terza Era. Fu in questo momento che la Profezia del Nerevarine trovò attuazione, e l'eroe comparve per portarla a compimento. Durante l'anno, il Nerevarine riuscì a unire le tribù di Ashlander e a diventare Hortator delle Grandi Casate della regione. Con il completamento della Quarta e della Quinta prova della Profezia, il Nerevarine viaggiò fino alla città di Vivec, per avere un'udienza con il dio. Insieme, discussero un piano per sconfiggere Dagoth Ur, responsabile di aver diffuso la Piaga tra gli abitanti di Vvardenfell. Vivec e il Nerevarine escogitarono il Piano per Sconfiggere Dagoth Ur, che prevedeva di saccheggiare il suo territorio all'interno della Rete Fantasma e sconfiggerlo nelle profondità della Montagna Rossa. Il Nerevarine si avviò, dunque, verso nord alla ricerca del nemico.

La Caduta del Tribunale e la Riforma di Morrowind

Ma la profezia del Nerevarine non sarebbe finita con la sconfitta di Dagoth-Ur: il suo fine ultimo era di porre fine al governo del Tribunale su Morrowind, facendo in modo che ognuno dei tre membri perisse per mano del Nerevarine. All'inizio della Prima Era, il grande guerriero Indoril Nerevar venne ucciso da Vivec, e perse la possibilità di diventare un dio quando il Tribunale usò il Cuore di Lorkhan per assumere gli attributi divini. Azura cambiò la pelle dei Chimer in un grigio cinereo, generando l'odierna razza dei Dunmer. Lo scopo reale del Nerevarine era vendicare la propria vita passata uccidendo i suoi tre carnefici. L'eroe viaggiò fino alla città di Mournhold, nelle profondità delle Pianure del Deshaan, dove incontrò Almalexia. Ne divenne il campione, fino a quando non si rese conto di quale fosse la vera natura della dea. Per mantenere il proprio potere uccise ella stessa Sotha Sil, scatenando poi i suoi automi sulla gente di Mournhold. Mandò colà il Nerevarine, ordinandogli di sconfiggere Sotha Sil; l'eroe ne avrebbe trovato il cadavere, e Almalexia ne avrebbe approfittato per accusarlo ingiustamente e farlo condannare dal Tribunale. Ma il piano non funzionò, e il Nerevarine uccise la dea. Si adempì così la profezia, e Morrowind ne risultò rimodellata per molto tempo.

Spogliato della divinità, Vivec tornò mortale e scomparve misteriosamente. Continuò, tuttavia, a vegliare sulla propria città fino a quando non svanì del tutto, probabilmente durante la Crisi dell'Oblivion nel 3E 433. Scomparso il Tribunale, una nuova religione si diffuse a Morrowind, chiamata il Nuovo Tempio, che prevedeva il culto del tradizionale pantheon Dunmer, ossia Azura, Boethiah e Mephala. Anche il Nerevarine svanì nel nulla, anche se si dice si sia recato nel continente di Akavir sul finire della Terza Era attraverso l'Oceano Padomaico. Gli effetti della mancanza del Poeta-Guerriero non emersero che molti anni dopo, nella Quarta Era.

Quarta Era[]

Lo schianto di Baar Dau e l'Anno Rosso

La scomparsa di Vivec intorno alla crisi dell'Oblivion, nel 3E 433, segnò l'inizio di uno degli eventi più tragici di Tamriel. Diversi anni dopo la Crisi dell'Oblivion, il grande meteorite Baar Dau, bloccato da Vivec nei cieli sopra la metropoli, cominciò ad avvicinarsi lentamente al suolo.

Non potendo più contare sui poteri del Tribunale, i Dunmer dovettero elaborare una soluzione di emergenza per mantenere il meteorite sospeso nel cielo; crearono così l'Ingenium, un macchinario alimentato ad anime che per cinque anni si sostituì con successo al potere divino di Vivec, seppure con un terribile costo in termini di vite innocenti. Quando venne selezionata per il sacrificio una dunmer di nome Ilzheven, però, il suo amante Ezhmaar Sul si oppose. Nella concitazione che seguì, l'Ingenium esplose, causando la morte di Ilzheven e inviando Sul e Vuhon nell'Oblivion, dove quest'ultimo avrebbe scoperto la città di Umbriel. Il disperato amore dei due sfortunati dunmer fu dunque la causa della distruzione di Vivec e di buona parte di Morrowind.

Senza più nulla a frenare la sua corsa, nell'anno 5 della Quarta Era, Baar Dau si schiantò sulla città, cancellandola completamente. Oltre a provocare l'eruzione della Montagna Rossa, lo schianto di Baar Dau originò un cratere che comprendeva la maggior parte della Baia Ascadica; la Baia Caustica, come veniva ora chiamata, era una desolata area di ossa e cenere. I territori circostanti divennero silenziosi, privi di qualsiasi rumore, e anche la fauna si fece silente. Il periodo che seguì è conosciuto come Anno Rosso, una calamità che distrusse Morrowind, rendendola inabitabile persino per i Dunmer.

Curiosità[]

  • L'aspetto della città di Vivec ricorda molto Tenochtitlan, l'antica capitale dell'Impero Azteco: anch'essa, infatti, era costituita da isole artificiali di forma geometrica separate da canali navigabili, utilizzati da dunmer e aztechi per il commercio e il trasporto di merci.

Apparizioni[]

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